incipit

Il 28 giugno 1928, un giovedì, Maria Verrisi dà alla luce il suo primo e unico figlio, fra quattro pareti umide all’ombra di Sant’Eulalia, dove, undici anni prima, aveva sognato un romantico futuro insieme al suo defunto marito.

giovedì 26 gennaio 2012

Il bambino di Casteddu

Il bambino di Casteddu, che dalla finestra della sua stanza, ogni mattina controllava che il mare ci fosse ancora, pronto, per accogliere i suoi sogni, il giorno che avesse deciso di navigare… Il bambino di Casteddu poggia le mani sulle spalle di Nobile, pesanti come le parole che pronuncia.
- Ricordati Nobile, si chiama Colaussi. Che gol a quei brutti ungheresi. Non fa niente se non gli prendi la maglia ma il cognome, non ti sbagliare quando lo dici. Di maglie ce ne sono tante, di Colaussi no. E di Salvatore Romano c’ero solo io.-
- Perché parli così?-
Grazie Nobile – continua il piccolo ebreo, senza ascoltare l’amico, con la testa ormai chissà dove - sei stato un bravo amico. Se ti dovesse capitare di parlare con i miei genitori, digli che il pallone è tuo, mi farebbe piacere che lo avessi tu. – Sorride Tore – Sarai l’unico della Marina ad avere un pallone vero.

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