incipit

Il 28 giugno 1928, un giovedì, Maria Verrisi dà alla luce il suo primo e unico figlio, fra quattro pareti umide all’ombra di Sant’Eulalia, dove, undici anni prima, aveva sognato un romantico futuro insieme al suo defunto marito.

giovedì 10 novembre 2011

Che stai facendo Tore?

-  Che stai facendo, Tore? Perché ti spogli? Inizia a far freddo. Senti le mie mani.-
 Nobile è dritto, vicino al compagno, solleva leggermente la testa per guardarlo negli occhi. Sembrano due tizzoni che qualcuno ha spento con l’acqua.
Non c’è più luce negli occhi di Tore. Tutto s’è spento, all’improvviso, come quando si soffia sulla candela e arriva il buio, senza appello, senza vie di mezzo.
-   Che vuoi fare Tore?  -
Il bambino di Casteddu, che dalla finestra della sua stanza, ogni mattina controllava che il mare ci fosse ancora, pronto, per accogliere i suoi sogni, il giorno che avesse deciso di navigare… Il bambino di Casteddu poggia le mani sulle spalle di Nobile, pesanti come le parole che pronuncia.
-  Ricordati Nobile, si chiama Colaussi. Che gol a quei brutti ungheresi. Non fa niente se non gli prendi la maglia ma il cognome, non ti sbagliare quando lo dici. Di maglie ce ne sono tante, di Colaussi no. E di Salvatore Romano c’ero solo io.-
- Perché parli così?-


... In libreria dal 28 Novembre.