incipit

Il 28 giugno 1928, un giovedì, Maria Verrisi dà alla luce il suo primo e unico figlio, fra quattro pareti umide all’ombra di Sant’Eulalia, dove, undici anni prima, aveva sognato un romantico futuro insieme al suo defunto marito.

giovedì 22 settembre 2011

Emilio Lussu

"Non è un semplice corteo. I cori e le grida sono rivolti a un personaggio in particolare: l’Onorevole Emilio Lussu, uno dei fondatori del Partito Sardo d’Azione, antifascista dichiarato, quindi sovversivo anch’esso. “A morte Lussu”, grida la calca, come s’egli fosse in qualche modo coinvolto con i fatti di Bologna.
La forza pubblica non può niente contro la ressa ostile: chi entra nel portone, chi cerca una via dal retro, chi si arrampica sul balcone. Il Maestro, impietrito e sgomento, con le mani tese davanti alla bocca, discosto e muto, sta.
All’improvviso, uno sparo ammutolisce la ressa vociante, un corpo senza volontà, crolla dal balcone dell’avvocato Lussu, quello sopra la vetrina del fotografo Nissim. La folla sgomenta, in poco si dirada, scompare, lasciando sul selciato della piazza, mazze, legni e il corpo senza vita di un giovane. Il Maestro, attonito, rimane, fino a quando, i Regi Carabinieri si allontanano con il deputato in mezzo, in stato d’arresto, poi vaga, senza disegno, per i vicoli familiari del quartiere."

Tratto dal romanzo "Nobile Verrisi" in uscita a Novembre 2011 per "LARIFLESSIONE - Davide Zedda editore"

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